Sei pronto a ricordare il tuo futuro?
L’‘Arte di sognare’
è il potere di ricordare il futuro.
Uno spartiacque mentale, una insanabile divergenza di atteggiamenti e diversa visione del mondo e della vita separano l’uomo in due specie: da una parte la massa di persone ordinarie, che hanno bisogno di vedere per credere; dall’altra una manciata di individui, pochi tra i pochi, che hanno la capacità di credere prima di vedere. Questi individui hanno il potere di ricordare il futuro.
Essi sostengono il mondo.
L’arte di sognare
In ogni epoca, uomini straordinari dotati di incredibile determinazione e incrollabile fiducia in se stessi, nonché di un prodigioso intuito, hanno trovato la forza per realizzare imprese impossibili. Colombo era convinto che viaggiando verso ovest avrebbe trovato una scorciatoia per arrivare a est. Il Presidente Juscelino Kubitschek decise il trasferimento della capitale federale da Rio de Janeiro e creò Brasilia in 2.000 giorni, strappandone il territorio alla foresta pluviale amazzonica. Ferdinand Marie de Lesseps fece scavare e rimuovere 100 miglia di deserto sabbioso per costruire il canale di Suez. Scipione ricostruì l’esercito di Roma alla giovane età di 24 anni, dopo la terribile sconfitta di Canne, in cui i romani persero 100.000 uomini in una sola battaglia. Le più grandi conquiste sociali e scientifiche e ogni cosa bella, utile e autentica, sono uno splendido dono all’umanità da parte di un singolo individuo – mai due o una legione; sono il regalo di uno di questi uomini visionari – tuffatori dell’invisibile. E’ alla loro follia visionaria che dobbiamo tutto ciò che abbiamo e che siamo. Studiando le loro vite, attraverso i loro discorsi e le loro imprese, mi sono chiesto da dove potessero mai trarre le loro certezze e la fiducia incrollabile in se stessi. Da dove attingevano la forza e la immancabile fiducia in se stessi per concepire e intraprendere le loro missioni impossibili? Dalla loro tradizione, dall’ambiente culturale, dagli insegnamenti ricevuti in famiglia, dalla educazione, oppure da altro? Attraverso l’attenta osservazione di alcuni di questi personaggi, come il mio amico Alphan Manas, fondatore della Futuristic Association, mente geniale e istigatore di imprese ingegnose e complesse, o l’imprenditore filantropo George Koukis, che acquistò una società sull’orlo del fallimento, contro l’opinione di qualunque esperto del settore, e ne ha fatto il leader mondiale del banking software; e attraverso i miei incontri con altri grandi uomini, individui rimarchevoli, ho potuto scoprire un tratto psicologico comune a tutti loro, un misterioso potere: la capacità di ‘ricordare il futuro’. In qualche modo arcano, essi sembravano avere già visto il “film della loro vita” e di conoscerne il lieto fine. Per quanto impossibile, tali individui paiono dotati di un misterioso potere che permette loro di
Credere per vedere
Credere e vedere sono una sola e unica cosa, ma separate dal tempo – esattamente come il sogno e la realtà. Col tempo, vedremo tutto ciò in cui abbiamo creduto e realizzeremo tutto ciò che abbiamo fortemente sognato. Quando arrivò il giorno dell’inaugurazione del Walt Disney World Resort a Orlando, un progetto in cui Walt aveva fortemente creduto e che fu completato dopo la sua morte, in risposta alla triste affermazione di un giornalista: “E’ davvero un peccato che suo padre non sia qui per vedere tutto questo…” Diane Disney rispose: “Mio padre lo ha già visto, altrimenti tutto questo non esisterebbe.”
Il tempo è una vernice inventata per rendere visibile quello che è invisibile agli occhi della gente ordinaria o, meglio, è l’ammortizzatore che protegge l’umanità da ciò che essa non è ancora pronta per vedere. Sono dovuti passare decenni prima che il sogno di libertà coltivato da Rosa Parks, M. Luther King, Jr., Malcom X e tutti i leader di colore che sono morti giovani, potesse aprirsi un varco nella cortina fumogena di pregiudizi centenari, per diventare accettabile e infine visibile. Come tutti i veri sognatori, essi avevano la capacità di comprimere il tempo e ricordare il futuro – vedendo ciò che tutti gli altri avrebbero visto e accettato soltanto molti anni più tardi.
Credere prima di vedere è lo spartiacque mentale che pone l’umanità di fronte a un bivio: da una parte c’è la grande massa di coloro che devono vedere per credere, dall’altra c’è una manciata di uomini di fede – che sono consapevoli del fatto che le proprie convinzioni sono in grado di modellare la realtà e devono credere per vedere. Questi individui sostengono il mondo. Le persone ordinarie continueranno a pensare a se stessi come ad esseri umani, e a definirsi tali, per chissà ancora quanto tempo, e continueranno a credere di appartenere ad un’unica singola razza, senza rendersi conto che in realtà l’umanità è divisa in due specie che convivono fianco a fianco, ma che di fatto sono segnate da un destino del tutto diverso.
La paura dell’ignoto.
L’umanità pensa e sente in modo negativo. In quanto massa, non può nutrire sogni né coltivare utopie, ma solo profezie di sventura. Nel mio articolo “L’Individuo e la Massa” – sul numero di gennaio della rivista internazionale Tempo – scrissi che i grandi spiriti dell’umanità hanno tutti subito una feroce, violenta opposizione da parte delle masse. Perché? Perché il mondo che essi hanno immaginato è invisibile alle masse e quindi le elude e le spaventa. La vastità delle loro idee, la loro fiducia inamovibile in se stessi, la portata della loro visione e la loro Integrità ci pongono come davanti a uno specchio, obbligandoci a confrontarci. E questo paragone è così doloroso che invece di cambiare se stessi per essere di più e diventare migliori, preferiamo eliminare il termine di confronto. La folla è una macchina influenzata da qualsiasi cosa. Manca di fiducia e di libero arbitrio e non è in grado di creare nulla. Ma soprattutto, non è in grado d’immaginare nulla di nuovo e tantomeno di accettarlo. Le masse sono adulatrici dello status quo, spaventate da tutto quanto è sconosciuto o insolito. La paura del nuovo le destabilizza e le acceca. Ecco perché non possono sognare e sono condannate all’inferno del vedere per credere.
“Un uomo che crede in se stesso apparentemente fa un passo nel vuoto e, solo allora, immancabilmente, vedrà il terreno materializzarsi sotto il suo piede per dar ragione alla sua pazzia luminosa…credere per vedere e mai viceversa!”
La Scuola degli Dei, di Stefano D’Anna
Il Mito, il Sogno, gli impulsi del cuore e la capacità di credere prima di vedere hanno costruito la nostra civiltà e continueranno a precedere qualsiasi progresso o cambiamento evolutivo. Nella costruzione del futuro, nei progetti più arditi dell’umanità, il sogno di Icaro verrà sempre prima dei fratelli Mongolfier e dei fratelli Wright. Quel silenzioso palpito di ali, così incredibilmente fragili, per sempre farà vibrare l’aria e anticiperà di millenni il rombo dei moderni motori di Boeing e Jumbo jet.
Futuri Leader del mondo
E’ alla portata di tutti capire che il cambiamento non si origina mai da un sistema di convinzioni o di idee, da una filosofia, da una rivoluzione o da un partito politico. Il cambiamento nasce soltanto dalla fede e dallo sforzo di un solo individuo, di un uomo determinato. Come ho avuto l’opportunità di evidenziare nel mio discorso conclusivo fatto a Istanbul nel maggio del 2011 al Forum per la crescita economica e lo sviluppo umano della Turchia, questo paese come qualunque altra nazione al mondo, ha bisogno di una nuova generazione di leader visionari, guidati da etica e integrità. Il mondo ha bisogno di individui capaci di sognare l’impossibile, che siano capaci di attirare grandi idee, che abbiano la responsabilità di crederci e di impegnare le proprie vite a realizzarle. Non esiste scuola né ci sono mentori che ci abbiano insegnato le cose più importanti della vita: come benedire ogni giorno della nostra vita, sentirci grati, sentirci potenti, essere indipendenti e non seguire gli altri, le mode correnti, supinamente. Uniformity is mediocrity. Ma soprattutto, nessuno ci ha insegnato ad avere fede, a sviluppare in noi stessi le qualità di uomini visionari e il potere di credere prima di vedere.
Prima di tutto devi avere un sogno
poi crederci
infine lo vedrai realizzarsi.